Abbiamo scelto di trascorrere il primo tour marittimo di quest’estate in Romagna, sulla spiaggia di Cesenatico, con bambini e nonne.
Abbiamo viaggiato leggeri (ne abbiamo parlato qui), senza auto e senza stress verso la nostra destinazione, godendoci il viaggio.
Siamo ancora vivi, stiamo bene e vogliamo portarvi nel patio della nostra casa mobile per parlare di spiagge e di epoche diverse.
Come sono cambiate le vacanze al mare, le spiagge, negli ultimi quarant’anni?
In questi primi giorni di mare ci siamo guardati in giro, abbiamo osservato e abbiamo annotato il mondo che ci circonda qui a Cesenatico.
Il dibattito sulle concessioni balneari
Un tema che ogni estate ritorna a fare capolino e che, ancora, non siamo stati in grado di risolvere. Una questione che probabilmente abbiamo collettivamente ignorato per troppo tempo ma che, come altre volte, rischia di costarci multe salatissime da parte dell’Unione Europea perché non siamo stati in grado di adempiere agli impegni.
Negli anni ’80 non era un tema di discussione urgente come negli ultimi anni, ma già quarant’anni fa la questione iniziava a prendere forma (Barbara Massaro ha scritto su Panorama un articolo interessante nel febbraio 2022)
In breve, la Direttiva UE 2006/123/CE, nota anche come Direttiva Bolkestein, ha ridisegnato il mondo delle concessioni demaniali di spiagge marittime, fluviali e lacustri. Il Consiglio di Stato ha emesso due sentenze, le n. 17 e n. 18 del 9 novembre 2021, dichiarando inefficace la proroga delle concessioni in essere differendo gli effetti della sentenza fino al 31 dicembre 2023. Perciò dovremmo assistere ad una super-gara per oltre 20.000 (ventimila) concessioni in Italia.
Le polemiche si sono puntualmente scatenata anche quest’estate e lasciamo aperto l’argomento con una riflessione offerta da Riccardo Magi (Europa+) in un’intervista su La7:
“Lo Stato è venuto meno ai propri compiti, di valorizzare il proprio patrimonio demaniale e di darlo tenendo conto dell’accessibilità e della fruibilità. Ci sono regioni nelle quali il litorale dato in concessione arriva al 90%, vi sembra giusto?”.
Credo che la riflessione debba coinvolgere tutti noi, visto che nel caso le multe le pagheremo tutti insieme. Cosa vogliamo fare delle nostre spiagge?
L’onnipresente puzza di fumo.
L’odore di fumo è una di quelle costanti che accomunano la vita in spiaggia degli anni ’80 con quella attuale.
Non esiste una legge nazionale che vieti il fumo in spiaggia, purtroppo. Fare affidamento sul senso di responsabilità dei fumatori, evidentemente, non serve a molto. La nostra legge anti-fumo del 2003 non tutela i frequentatori delle spiagge e dei luoghi all’aperto in generale.
Alcuni comuni (pochissimi) hanno introdotto il divieto di fumo sulle proprie spiagge, con sanzioni amministrative che possono raggiungere i 500€. Il Comune di Cesenatico non è nell’elenco, e così assistiamo a persone di tutte le età che fumano in faccia a bambini, donne in stato di gravidanza e a tutti gli altri frequentatori della spiaggia.
Il tema è ampio e complesso sia dal punto di vista normativo sia dal punto di vista sociale, includendo nel discorso anche le sigarette elettroniche. Ci ritorneremo presto, nel frattempo vi consigliamo un articolo di Michelangelo Borrillo sul Corriere della Sera intitolato Divieto di fumo in spiaggia, la Puglia segue il modello Barcellona (dal 2023).
Tutti al mare. In automobile.
Una costante che non è cambiata sono il traffico e le code per raggiungere il mare, la ricerca affannosa di parcheggio, il prezzo del carburante e delle autostrade che salgono e lo stress che dalle città accompagna gli automobilisti anche in vacanza.
Nonostante le partenze intelligenti, i navigatori satellitari che ci comunicano in tempo reale le condizioni del traffico e l’ampliamento delle possibilità che abbiamo per andare al mare.
Noi abbiamo scelto di lasciare l’auto a casa e di spostarci con il treno, leggeri e agili per entrare subito in sintonia con lo spirito della vacanza.
Hai mai pensato di non prendere la macchina per andare al mare?
Giochi da spiaggia, i veri highlander
Qui si vince facile: i grandi classici sono ancora qui, vivi e vegeti. Hanno navigato indenni i decenni, tramandati di generazione in generazione.
Racchettoni, biglie, opere di vario genere costruite nella sabbia, bombe d’acqua e altri dispositivi spara-acqua, palette e secchielli. Li abbiamo rivisti tutti, con una certa soddisfazione, ancora in cima alle preferenze di tutti.
Anche qui parliamo di un settore che non ha vissuto particolari innovazioni: ma al limite della spiaggia abbiamo potuto notare come siano fioriti, accanto ai più tradizionali campi da beach volley e basket, i campi da paddle.
Sale giochi, una specie in via di estinzione?
Le sale giochi: delizia dei più giovani, incubo degli adulti. Il luogo di perdizione per eccellenza. Un luogo di aggregazione naturale, scenario di tanti racconti estivi.
Oggi videogiochi e flipper sono in via di estinzione, i juke-box – che già arrancavano negli anni 80 – sono diventati dei cimeli, sostituiti dalla miriade di dispositivi personali che ci accompagnano ovunque andiamo.
Tecnologia in spiaggia, dal Walkman allo smartphone
Eccoci qua a parlare di tecnologia partendo dalla musica: Sony mise in commercio il primo Walkman (quello con le cassette) il 1 luglio del 1979, sbarcando (e sbancando) nel vecchio continente a partire dal 1980.
Nel corso degli anni tanti produttori hanno lanciato prodotti simili sul mercato, che poi si è evoluto con la comparsa dei lettori CD portatili negli anni ’90 e nei primi anni 2000 con l’iPod e i lettori Mp3 (menzione d’onore per i lettori portatili di Mini-Disc di Sony e Sharp).
E non solo musica: nel 1989 Nintendo lanciava il GameBoy, aprendo una nuova strada nel mondo dei videogiochi.
E oggi? Dopo essere passati attraverso l’epopea dei cellulari che telefonavano e inviavano messaggi con le promozioni estive di SMS, possiamo direi che gli smartphone (ed i relativi accessori) dominano anche le spiagge.
Ci farà bene non staccare mai gli occhi dallo schermo?
Diapositive, fotografie e video
I dispositivi del 2022 fanno impallidire le più moderne attrezzature degli anni ’80. Siamo passati dai rullini, le cassette Hi8 e.VHS e le diapositive ad avere un solo dispositivo in grado di fare molto più, senza più attese e sostituzioni corsa. La moderna fotografia digitale ha stravolto abitudini, mercato e modi d’uso.
Fotografare con le macchine tradizionali era un’attività fatta di riti, attese e sorprese (a volte poco piacevoli):
- acquistare i rullini e averne di scorta, per non rimanere senza sul più bello;
- fare attenzione a non esporre alla luce i rullini durante il cambio;
- scattare le foto al meglio della propria abilità;
- portare i rullini nel negozio di fiducia per lo sviluppo e la stampa delle nostre foto;
- incrociare le dita attendendo i tempi di sviluppo e stampa;
- pagare, ritirare le foto e scoprire eventuali orrori, errori o sovraesposizioni.
La fotografia digitale, ormai sbarcata a pieno titolo sui nostri smartphone, ha risolto tutti i passaggi che abbiamo raccontato qui sopra inducendo però la bulimia di scatti che riempiono la memoria dei nostri smartphone (o fotocamere).
Questo ha eliminato dalle nostre case nuovi album di fotografie, apparecchi per proiettare le dispositivi e silenziato le urla rivolte ai bambini che toccavano le foto con le dita.
E poi i video: le telecamere hanno registrato milioni di ore di nastri registrati che, a distanza di 40 anni, rischiano di non essere più visibili per problemi con il supporto oppure per mancanza di un lettore adeguato (quanti di voi hanno ancora un videoregistratore funzionante?)
Creme solari, ustioni e farmacie
Un superclassico che, come i giochi da spiaggia, non ha paura del tempo che passa: creme solari, ustioni e farmacie continuano ad essere tra i protagonisti indiscussi delle estati al mare.
Anche questo è un tema che merita di non essere liquidato in poche righe, perché è direttamente collegato alla nostra salute. Perciò ci torneremo per capire meglio come usare le creme solari per evitare le ustioni, goderci la vacanza e non tormentare i farmacisti chiedendo soluzioni miracolose (che non esistono).
Non fare il bagno dopo mangiato!
No comment.
Noi siamo basiti nel sentire ancora qualcuno che vieta assolutamente il bagno ai figli perché devi aspettare 3 ore dopo aver finito di mangiare.
Lasciamo la risposta ai medici dell’Ospedale Humanitas di Milano, che hanno sfatato questa leggenda metropolitana in questo articolo: Si può fare il bagno dopo mangiato?
Il buon senso, il buon senso!
Abbigliamento e calzature, tra novità e grandi classici
Quest’anno non abbiamo ancora scrutato all’orizzonte neppure un paio di sandali di legno, che hanno lasciato il passo a infradito brasiliane e gommoni di varia natura.
La differenza più evidente crediamo si registri tra i costumi da bagno da uomo: guardando le foto del mare anni ’80, gli uomini indossano slip da bagno. Oggi è rarissimo scorgerne un paio.
La prendiamo come una buona notizia?
Cartoline e souvenir #diehard
Iniziamo dalle cartoline. Chi di voi non ne ha inviata almeno una nel corso della propria vita da una località di vacanza? Siate onesti, alzatela quella mano.
Con l’avvento della telefonia mobile, l’invio della cartolina è un’esperienza che non è semplice da raccontare alle nuove generazioni. Un’esperienza che noi non coltiviamo, ma visto che ne vendono ancora qualcuno che le invia ci sarà.
Il panorama delle località di mare, come delle nostre città, ha perso un punto di riferimento nel corso degli anni. Un punto di riferimento che in certi orari registrava lunghissime code: le cabine telefoniche. Vi ricordate il gettone telefonico che valeva 200 lire?
E poi ci sono i souvenir, di tutte le fogge, di tutte le dimensioni, di tutti i prezzi. Noi non acquistiamo perché non ne vediamo l’utilità, ma saremmo felici di scoprire punti di vista diversi. In questo senso, avremmo una serie di domande sulla vita del souvenir dopo l’acquisto: perché lo hai comprato? Dove lo metti? Come migliora la tua vita? Dopo quanto tempo lo butti?
Risciò, biciclette e monopattini
Il risciò, che meraviglia! Quale modo migliore per esplorare le località balneari? La grande differenza è che oggi possiamo prenderne uno con pedalata assistita! Ma non solo: accanto alle biciclette, muscolari ed elettriche, anche al mare il dibattito sui monopattini elettrici è in full-swing.
Qui a Cesenatico, ad esempio, non ci sono monopattini elettrici in sharing, ma basta spostarsi di pochi chilometri – a Rimini – per trovarne una distesa. Questo è un altro settore che, come le sigarette elettroniche, vive ancora in una zona grigia dal punto di vista normativo.
Letture da spiaggia
Non abbiamo visto quotidiani in spiaggia, e non crediamo sia un problema legato allo scarso interesse per le notizie. Semplicemente, prendiamo le informazioni da altre parti e anche le spiagge hanno perduto uno dei protagonisti che, ancora negli anni ’80, regnavamo sovrani.
Abbiamo visto tanti libri, qualche rivista scandalistica con gente mezza nuda in copertina, tante riviste di enigmistica e di giochi per bambini e qualche lettore di ebook (che abbiamo portato anche noi). Quindi, ebook a parte, si confermano i grandi classici delle letture e delle riviste da spiaggia.
Balli di gruppo & affini
Ci sono delle cose che non cambiano mai, al massimo vengono aggiornate ma non cambiano mai.
I balli di gruppo, la baby dance e affini non sono una novità: con canzoni diverse, movenze differenti e quantità differenti, sono un tratto della cultura balneare che resiste con forza alle insidie del tempo.
Ballo del pinguino? Macarena? La collezione completa dello Zecchino d’Oro? Le colonne sonore Disney? Sono ancora qui, tranquilli.
Gelati, bibite e pensione completa
Tra le immagini de I ragazzi della 3^C ha impresso nella nostra memoria, una su tutte è Sharon Zampetti e la sua passione per i Cornetti di Algida: eccolo, uno dei simboli delle estati italiane, insieme all’Estathé della Ferrero e ai Chupa Chups.
Prodotti che ci accompagnano da almeno 40 anni ogni estate, insieme ad un’altra protagonista delle vacanze (soprattutto in Romagna): la pensione completa, che continua ad essere un’opzione anche nel 2022.
Tra bambini e adulti, evviva i bambini!
Chiudiamo con una riflessione su bambini e adulti: le preoccupazioni più o meno giustificate di questi ultimi rispetto ai primi sono smentite dai fatti. Bambini e adolescenti, nativi digitali, hanno un rapporto differente con la tecnologia rispetto alle generazioni precedenti: questo non toglie nulla alla loro voglia e capacità di stare all’aperto, socializzare, giocare e vivere il mare, la spiaggia e la vacanza al massimo.
Noi di bambini e ragazzi sotto l’ombrellone a spippolare il telefono tutto il giorno non ne abbiamo visti. Li usano, certamente, ma sono parte della loro vita di ogni giorno come lo sono per gli adulti.
E noi adulti quale esempio offriamo?
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NB: abbiamo citato alcune i prodotti di alcune aziende in modo funzionale al nostro racconto e non abbiamo ricevuto alcun compenso per farlo.
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