Perchè pensare ad un progetto pedagogico familiare? E soprattutto, che cosa è?
Capita molto spesso che i genitori non abbiano mai sentito parlare di questo tipo di progetto ed è assolutamente normale, considerata la cultura in cui siamo cresciuti e la scarsa importanza che viene data tuttora agli aspetti pedagogici della crescita, sia in ambito familiare che scolastico.
L’educazione inizia in famiglia e sebbene sia giusto ricordare che la collaborazione con la scuola è fondamentale, dobbiamo necessariamente rimettere a fuoco il nostro ruolo e la nostra responsabilità di genitori. Non fermiamoci a dire che basterebbe un pò di buona educazione e di rispetto, perchè questi due concetti sono così vasti e così generici da risultare oggi completamente vuoti. Chi si ferma a questo tipo di esclamazione, non sta affrontando il problema, non si assume responsabilità, non entra nel cuore della genitorialità. Se bastasse nominare buona educazione e rispetto, non ci troveremmo nella situazione attuale, quindi decidiamo di scoperchiare il vaso e andiamo a vedere cosa c’è nel fondo.
Genitori che progettano l’educazione dei figli
Partiamo dalle basi: il genitore è la persona che si assume il compito di curare i figli, la famiglia, i rapporti e le relazioni tra i membri dello stesso gruppo familiare. La decisione di costituire una famiglia, che nasce da una coppia che si ama e vuole realizzare il sogno di una “famiglia felice”, può essere supportata da riflessioni, scoperte scientifiche, conoscenze e strumenti: non siamo soli e allo sbando in questa avventura!
Di questo è bene rendersi conto perchè sempre di più si ha la sensazione di essere da soli, di non avere siiti, di perdersi nella genitorialità e abbiamo bisogno invece di ritrovarci.
Noi siamo partiti da una domanda che abbiamo considerato fondamentale:
quali sono i valori che guidano la nostra vita?
Quali sono i tre valori fondanti per ognuno di noi? Come li portiamo nella coppia e di conseguenza cosa trasmettiamo ai nostri figli?
Condurre questa riflessione in modo individuale e poi intraprendere un dialogo di coppia su questo tema è un passaggio che ha cambiato il nostro modo di vedere: non abbiamo gli stessi identici tre valori alla base delle nostre vite, ma conoscere quelli dell’altro ci è servito per comprendere, accogliere e costruire insieme.
Da qui abbiamo iniziato a ragionare su quali siano i comportamenti e le azioni che vogliamo nella nostra quotidianità a sostegno di quei valori: come possiamo ogni giorno perseguire quei valori con gesti concreti?
Sappiamo che i bambini imparano dai modelli che vedono, che vivono (conta molto più come ci comportiamo rispetto a quello che diciamo), quindi dobbiamo essere ciò che vogliamo che loro diventino.
Inizia a prendere forma il progetto pedagogico, strumento che ci aiuta a confrontarci continuamente, grazie ad una serie di domande inerenti ciò che vogliamo per loro e il modo in cui pensiamo di raggiungerlo. Alla fatidica domanda “cosa speri per il futuro di tuo figlio/a?” abbiamo deciso di rispondere in modo dettagliato, al di là del “Voglio che sia felice” ci siamo chiesti che cosa questo significasse in concretezza.
Quindi, partendo dai nostri valori fondanti, ci domandiamo come affronteremo determinate tematiche e/o problemi che si presenteranno nella crescita dei bambini.
Ecco alcuni esempi:
- che atteggiamento ho nei confronti del possesso, della proprietà? (Il mio atteggiamento influenzerà la sua capacità di condividere, di dare importanza alle cose piuttosto che alle persone, di interpretare il successo – la felicità – la soddisfazione)
- Come reagisco di fronte alle ingiustizie? Di conseguenza, come reagirò quando un altro bambino lo/la tratterà male ingiustamente?
- Quanta gentilezza metto nelle mie giornate? Cosa farò quando si comporterà in modo poco gentile, aggressivo, arrogante o persino da “piccolo bullo/a”?
- Come esprimo il mio amore e le attenzioni verso le persone a cui voglio bene?
- Come esprimo le mie emozioni e cosa farò quando le esprimerà lui/lei?
Come cresce e si sviluppano i nostri figli?
L’essere umano cresce con:
un’eredità genetica (significa abbiamo dato ai nostri figli i nostri geni, la memoria delle nostre cellule farà la sua parte nella costruzione della persona che saranno);
modelli di riferimento (significa che con le nostre azioni creiamo i modelli che loro replicheranno in futuro);
Contesti culturali ed educativi nei quali li immergiamo (significa che le esperienze e gli stimoli ai quali sono sottoposti soprattutto nei primissimi anni di vita, influenzeranno il loro modo di vedere il mondo e di reagire a ciò che la vita presenterà)
Questo è il motivo per cui oggi i genitori si devono preoccupare di tutto questo.
Perché il mondo è cambiato e noi lo sappiamo, non possiamo più fare riferimento a vecchi modelli e vecchi strumenti per affrontarlo.
Perchè i bambini sono immersi in questo mondo e noi siamo la loro guida (prima impariamo a navigare e meglio è per tutti).
Perchè oggi le neuroscienze hanno dimostrato che ci sono alcuni elementi fondamentali nella crescita dell’essere umano e che è importante tenerne conto quando decidiamo di diventare genitori.