Il nostro bambino ha dormito nel futon insieme a noi per i primi 5 mesi di vita: tralasciamo le opinioni sul fatto che sia giusto o sbagliato, che lo abbiamo viziato, che avremmo dovuto abituarlo fin da subito a dormire da solo, che avremmo dovuto tenerlo con noi fin quando sarebbe stato lui pronto, che… tutto e il contrario di tutto.
E lasciamo stare anche la domanda: ma dormite sul futon?!?!?! Fra l’altro, anche lui ora dorme sul suo futon.
Tralasciamo tutto questo per favore, sono tutti discorsi già sentiti e risentiti e sinceramente ci interessano poco, anzi niente; ognuno a casa sua, se non disturba gli altri, faccia ciò che vuole.
Veniamo invece alle cose importanti, o almeno che noi riteniamo tali.
Abbiamo fatto un primo tentativo di addormentarlo nel suo futon verso i 5 mesi ma abbiamo avuto la sensazione che non fosse pronto, che non fosse ancora il momento. Così abbiamo rimandato, per qualche settimana, cioè fino a quando io ho iniziato ad accusare la fatica per le ore di sonno perse per dedicarmi a lui.
Pur avendo un papà presente, che si è sempre alzato per il cambio o per il biberon, che mi ha regalato notti intere di sonno accudendo il bambino da solo, il mio dormire male causato dal fatto che il piccolo passasse la maggior parte del tempo attaccato al seno, iniziava a lasciare i primi segni.
Non lo consideravamo un problema, ma certamente eravamo entrambi più nervosi, più stanchi la sera e quindi meno comprensivi, aperti, disponibili gli uni verso gli altri.
Perdere ore di sonno, o addirittura intere nottate, è faticoso per ogni genitore e, in alcuni casi, la situazione va fuori controllo diventando una vera tortura per tutta la famiglia. Avere un neonato in casa può rivelarsi una sfida che mette a dura prova i genitori.
Crediamo che ogni genitore abbia provato almeno una volta questa sensazione di spossatezza, mancanza di lucidità, frustrazione.
Noi abbiamo deciso di intervenire alle prime avvisaglie, ai primi disagi, senza aspettare che diventasse un problema da gestire. Abbiamo quindi contattato una consulente del sonno pediatrico, Debora Azzalin di Neo-nanna e abbiamo scoperto tantissimo sul sonno dei piccoli che non sapevamo.
Per prima cosa abbiamo imparato che uno dei peggiori inganni di cui siamo vittime è la convinzione di dover “addormentare il bambino”, concetto che implica la capacità di saperlo fare, e di conseguenza, il senso di inadeguatezza quando questo non accade. In realtà il bambino ha la capacità di addormentarsi da solo, e noi dobbiamo creare le condizioni migliori per lasciarlo fare.
Poi abbiamo approfondito la fisiologia del sonno dei bambini e i ritmi sonno-veglia, abbiamo iniziato a comprendere i segnali di stanchezza prima che questa diventasse per lui eccessiva e abbiamo imparato a collaborare nella gestione della nanna (sia notturna che diurna).
Infine, abbiamo rivisto i nostri ruoli in funzione delle sue reazioni e dell’efficacia dei nostri interventi: la presenza di papà nella messa a letto è diventata per noi fondamentale ed ha accelerato il processo di apprendimento del bambino.
Esistono diversi metodi e tecniche che possono aiutare i genitori e le famiglie a gestire in modo efficace e sano la nanna, abbiamo la fortuna di poter scegliere ed è giusto che ognuno cerchi il metodo più rispettoso dei valori della famiglia e che sente più vicino a sè.
Quello di cui siamo certi è che non è necessario sacrificare ore di sonno e di benessere quando si ha un neonato, non è per forza così; l’idea che crescere un neonato sia faticoso è una convinzione limitante che ci portiamo dietro (e dentro) ma possiamo superarla attivando le risorse che oggi il mondo e il progresso ci mettono a disposizione.
Ah, a proposito, se stai pensando che siano tutte baggianate e che ai tuoi tempi si facevano molti più figli e non c’era bisogno di tutti questi consulenti, hai ragione: ai tuoi tempi non ce n’era bisogno, ma oggi si.
Il mondo è cambiato, noi ci evolviamo e desideriamo che questa spinta possa essere condivisa in tutte le famiglie.
Per favore mamme e papà, cercate aiuto di professionisti competenti quando ne avete bisogno. Anzi, cercatelo prima che la situazioni si trasformi in un problema.
Per raggiungere Debora, vi consigliamo di partire da qui:
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